LA SQUADRA COLOR BERGOMI

martedì, agosto 27, 2013

NUOVO BLOG

Online il nuovo blog del Radico, lo trovate a questo indirizzo: http://ilradico-studiomodena.blogspot.it/.

giovedì, aprile 08, 2010

Bulls - Il Radico.. ci va di culo!


Primo dato scottante: Sauro non ha giocato nemmeno un minuto. Ma pure nemmeno un secondo, proprio non è mai entrato in campo. E' rimasto in panchina tutta la partita a incitare la squadra e a protestare con l'arbitro; a dare saggi consigli tattici e a rimproverare alcuni errori dei compagni in campo.
C'è gente che se in una partita non entrasse mai in campo farebbe un casino che la metà basta. Sauro no, perché Sauro è un uomo, ha alle spalle una importante cultura calcistica e capisce che ci sono partite che vanno così.
A questo punto però la domanda è d'obbligo: perché non è mai entrato? Le risposte sono tante, più o meno giuste, ma ci sono.
In difesa Pelly e il Depa stavano facendo un ottimo lavoro, nonostante la sconfitta (ah giusto, 5 a 3 per loro, dimenticavo) e nonostante la stanchezza (eh.. questi ci facevano correre là dietro). E pure nonostante le botte ricevute, prima da Pelly (una pallonata in testa e un cazzottone "involontario" in faccia) e poi dal Depa (boh, non le ricordo ad essere sincero, però un po' di botte le avrà prese, no?).
Il Radico è una squadra in cui chiunque giochi lo fa per vincere, per essere protagonista e per vincere ancora. Non si viene al campo a fare la partitella, a passare il tempo. Si viene per vincere, quindi nessuno decide di lasciare il posto a un compagno, se si sente in piena forma.
Giusto o sbagliato che sia, è così (purtroppo?).

Detto questo, passiamo al secondo dato scottante.
Ore 16: Robbie e Fay in chat su yahoo discutono di lavoro, di vita quotidiana, di gratta&vinci e altre cagate. La Fayna è nervosa e non sa se è un fatto positivo o negativo in vista della partita contro i Bulls. Ciò che è certo è questa sua frase: "Oggi per sfogarmi ci vorrebbe uno di quei gol.. un gol in rovesciata!!".

Bulls - Il Radico è una partita molto delicata del girone, che vede una squadra a punteggio pieno (gli Accaso), una a 3 punti ma da noi smazzulata alla prima giornata (i Sounds Good) e una mammoletta a zero punti: i Bulls, appunto.
Il Radico si assicurerebbe il passaggio del turno con una vittoria, ma anche un pareggio potrebbe bastare, nel caso gli Accaso non perdano contro i Sounds.
Una mail di Pelly però parla chiaro: "Passeremmo il turno anche con una sconfitta con meno di 3 gol di scarto".
Ma il Radico gioca per vincere, sempre, come il Foggia di Zeman, e andiamo subito in vantaggio grazie a Veron (strano).
Ma i Bulls sono tutto fuorché delle mammolette e ci chiudono nella nostra metacampo, trovando prima il gol del pareggio e poi quello del sorpasso.
Nel secondo tempo realizzano pure il 3° gol, ma sanno benissimo che non può bastare un 3 a 1, devono vincere almeno 4 a 1 per sperare di passare il turno.
Ci provano, ci assediano, tirano.. ma niente, non riescono a perforare la difesa Radicale.
Però la sensazione è che prima o poi ce lo fanno il quarto e allora ecco che la Fayna si ricorda di essere un veggente, e alla prima palla rimbalzosa che gli capita sotto tiro si trasforma nella Fayna Volante e in rovesciata batte il portiere avversario (non decisivo il tocco di Diegao sulla linea.. il gol per tutti è della Fay).
3 a 2, cerchiamo di pareggiarla e poi andiamo a vincere.
GOL!!!! Loro, 4 a 2.
Ancora sotto assedio, ancora in difficoltà, come tutta la partita.
Nonostante un arbitraggio chiaramente di parte (non nostra, eh) e le difficoltà tecnico-tattiche-mentali, Veron libera Arnautovic in area, che a porta vuota non sbaglia: 4 a 3.
Ma a 5' dalla fine i Tori tornano a incornarci: 5 a 3.
L'arbitro (ahahahahah era un arbitro quello?) dà il recupero: "3 minuti, signori".
Signori, i 3 minuti in realtà sono ore, perché il recupero va ben oltre i 3 minuti.
Ma vabé, Il Radico sa soffrire, e i Bulls non segnano più, nonostante ci provi anche l'arbitro con una splendida mezza rovesciata su corner battuto da se stesso.

Tutti negli spogliatoi, doccia, e subito sugli spalti per seguire Accaso - Sounds Good, dove una vittoria dei capolisti ci regalerebbe la qualificazione.

Beh, finisce 4 a 0 e noi voliamo al turno successivo.

Vola Radico, vola Fayna Volante.


ps: terzo dato scottante: la squadra è in silenzio stampa per il complotto arbitrale ai nostri danni.

martedì, marzo 02, 2010

PEONES - IL RADICO 1-3 (fine primo tempo)


Radico in campo con Robbie in porta; Cuncta e Pelly in difesa; Fay, Diegao e Adebartollao a centrocampo; Veron in attacco.

1' - Lancio lungo per Surprise, numero 11 Peones, che di spalle e ben marcato dalla dolce, docile e delicata Pellese, cicca completamente lo stop, trovando per puro caso e culo un pallonetto che finisce proprio sotto la traversa. 1-0 Peones, Robbie beffato alla grande.

5' - La palla è a centrocampo, divina serie di passaggi Radicheschi: Fay per Pelly, Pelly per Cuncta, Cuncta per Fay, Fay per Diegao, Diegao per Adeba, Adeba per Cuncta, Cuncta per Veron (finalmente!), stop, piroetta, tiro, GOL! 1a1! Saetta rasoterra a fil di palo: valla a piglià!!

13' - Stessa azione del 5', stesso schema: passare la palla a Veron: GOL! 1-2!! Terrificante bomba del Pavone di Arenzano da 35 metri, portiere immobile: SBRAM!!

20' - I Peones attaccano a testa bassa alla ricerca del pari, Pelly e Cuncta coprono ottimamente gli spazi. Ma la Cuncta ne lascia scoperto uno e s'invola sulla fascia sinistra. Con una classe immensa, una delicatezza estrema e una sensibilità bionica la Fayna di tacco assiste il Cunctator che da 77 metri scaglia un potentissimo sinistro che lascia una scia infuocata dietro di sè e che si infila proprio dentro l'interno del sacco Peonico delimitato da due pali e una traversa: GOL! 1-3 Radico!!!

mercoledì, febbraio 17, 2010

IL RADICO - COMASINA ?-4

Il Radico è una squadra fuerte. Mentalmente fuerte, perché tecnicamente e tatticamente siamo inferiori ai nostri avversari di serie A (ma comunque siamo fuerti anche in quello).
Ma ora abbiamo scoperto che, pur essendo inferiori, possiamo lottare e dare fastidio a tutti, come il Siena di Malesani.
Così è stato settimana scorsa contro i Pampero, così è stato ieri contro la Comasina.

La tattica iniziale è sempre la stessa: partire alla morte come fossimo ai supplementari e valesse il golden gol.
Questo significa andare sempre in vantaggio, perché gli avversari sono stupidi e non sanno cosa c'è dietro una squadra impantanata nelle zone bassissime della classi! C'è dietro astuzia e fair-play. Quel fair-play che gli arbitri (e pure Sportland) non ci vogliono riconoscere e per questo veniamo massacrati fisicamente dagli avversari. Calci, cazzotti, gomitate e insulti: questo è quello che subiamo settimanalmente.
E noi con cosa li fronteggiamo? Col fair-play e col dito di Pelly, rinominato il "fair-pelly".

Dunque, si va in vantaggio dopo nemmeno 10 secondi. Preciso, bello, forte e fortunato il destro di Veron, dopo che Bonnie ha seminato il panico nella difesa avversaria con una serie di finte e controfinte e doppi passi e dribbling e ziate che nemmeno J.Zanetti al primo anno della prima Inter del primo Massimo Moratti.

La difesa è innovativa, perché Sauro è in panchina a curare le chiavi degli spogliatoi e il blackberry di Veron; al suo posto, il Depa! Uno che fisicamente e tecnicamente potrebbe giocare anche in Premier. Che volete che sia, per lui, far parte di una difesa a 2 di una squadra di calcio a 7 a Sportland? Al fianco di Pelly, poi. Una passeggiata insomma.

Finché il Cunctator, Bonnie e Lafa corrono e pressano, la partita è nelle nostre mani.
Ma quando il vecchietto Cuncty sente strap (o frap?) alla schiena ed è costretto a uscire, inizia la caduta.
Tempo 5 secondi e la Comasina pareggia.

Diciamo che questo Radico, con un po' di allenamento, con il Sire e con delle motivazioni interessanti, potrebbe ambire al primo posto.
Ma non lo diciamo, dai. Lo pensiamo solamente! E' praticamente un'ammissione di consapevolezza, la nostra.

Il primo tempo si chiude in parità, con la Comasina che attacca ma senza fare mai paura: i loro schemi sono tutti nel sinistro di Maccarone, che comunque non riesce mai ad andare al tiro.. boh?!?

Nel secondo il Radico si scioglie (inteso come si squaglia) e il gol del sorpasso arriva inevitabile.
Però Veron è in formissima e, come nell'azione del primo gol, scarica una mina terrificante da centrocampo che il portiere fa in tempo solo a pensare "adesso mi tuf.." GOL! 2 a 2!!
Vabè, poi la Comasina trova il 3 a 2 e il 4 a 2, ma non è importante come quello che sta per accadere.

Mancano 2 minuti alla fine. Il Radico attacca e soffre, la Comasina difende e gode.
La gomitata che il loro numero - non ricordo quale - rifila alla dolcissima Pellese non viene sanzionata dal miglior arbitro di Sportland (ma veramente, senza ironia Mourinhana), e il docile Bonnie si scatena nel feroce Ibrabonnhimovic.
Il numero 13 bergomasco raccoglie palla fuori area, con uno scavetto elude l'intervento assassino del difensore avversario, stoppa di coscia e con un destro precisissimo e dolcissimo infila il portiere, ancora immobile: 3 a 4!!!

Siamo agli sgoccioli, mancano veramente pochi secondi, ma la rimonta è nell'aria.
E allora è il Depa che raccoglie una palla magica nell'area radichese, la fa strisciare verso il Cunctator che con classe infinitamente immensa pesca un omino nero che con il faccione dello Zio Bergomi stampato sul petto reclama palla solo soletto nell'area avversaria.
E' la Fayna, che a volo d'angelo si coordina per colpire in rovesciata come un cobra imbizzarrito come un cavallo dopato come Ben Johnson. E colpisce in perfetto stile Van Basteniano verso il palo lontano. La palla è rimbalzosa e precisa, ha preso il binario giusto per finire in fondo al sacco.
Ma il portiere avversario, con un attimo di anticipo, si butta disperatamente sulla sua sinistra e riesce a respingere lontano il pallone.

A fine partita si verrà a sapere che in realtà quel tuffo del portiere non era fine a intuire il fendente della Fayna, bensì era il tentativo di parata del secondo gol di Veron, nettamente in ritardo! Culo clamoroso!

Finale: Radico 3, Culosina 4

mercoledì, febbraio 10, 2010

IL RADICO - REAL PAMPERO 6-5

Era dalla seconda liceo che non facevamo un'ora di epica. Dovevano passare 12 anni per riprendere l'argomento? A quanto pare sì. Il Radico - Real Pampero, di scena martedì 9 febbraio 2010 alle ore 21 al BaggioII, riporta in vita gli eroi dell'antica Grecia. Cinquanta minuti più recupero di pathos, cinquanta minuti più recupero di botta di vita.

Il Pampero si ricorda il Radico di Cimiano, quello dell'esordio di Jens e Easony, quello spaesato e ridotto a pochi elementi. Diciamoci la verità, il Pampero fa un mix di ricordi e classifica e prepara il bavaglio per la grande abbuffata. Jesus Christ e soci pensavano di farsi un sol boccone di un Radi che però, pur senza i totem Siric-Cunctator, di recente ha studiato geometria solida e ha deciso di fare un cambiamento. Si è passato alle palle quadrate.

Confermato il modulo chic'èc'è, polmoni e cuore fanno il resto. La partenza mette subito in evidenza la voglia del Radi di dedicare la prestazione ai lungodegenti Cuncta e Easony. La gradevole sorpresa è che il primo gol lo facciamo noi: piedecaldo Veron sbuccia la difesa e inzacchera con la sua innata nonchalance. Ok, era successo anche contro i Puma di andare in vantaggio, ma questa volta l'aria puzzetta in maniera differente. Sarà una sensazione?

Intanto, pur giocandocela bene, i Pampers ci servono il classico uno-due che riporta il tabellino nelle tenebre. E' un Radi che sforna tante occasioni da gol, è questa la nota più felice, ma bastano due concessioni generose in difesa per andare all'intervallo sotto di uno.

A porte invertite, l'intenzione è anche quella di invertire il risultato. A concretizzare l'idea ci pensa Keidou Faynà, con una sassata dalla trequarti che incendia un formicaio che stava giusto giusto alla base del palo. Il 2-2 riporta il sorriso sulle nuove maglie nere del Radi che non molla.

Chi non firmerebbe per il pareggio, di questi tempi? Il Pampero però ci va giù pesante, tra una bottarella e l'altra costringe Sauro e la Fainella ad accucciarsi in panca, ammaccati. Il Radico resiste un po' ma poi subisce il 3-2. Sembra il classico copione di quest'anno, prevedibile, visto e rivisto.

Intanto Saurus rientra stringendo i denti per far rifiatare Veron, mentre il ristoratore del capanno si rende provvidenziale prestando alla vecchia Faina una bottiglia di acqua Rocchetta congelata. Con il gol del 4-2 il Real Pampero pensa di aver archiviato la pratica, ma una murgata del Depa la riapre riaccendendo le ultime speranze di pareggio. Neanche il tempo di godersi la riduzione del distacco e Robi da classico portiere africano cincischia facilitando il 5-3, praticamente il gol che chiude i conti di fine mese.

E invece no. Non siamo neanche a metà mese, e la cabeza del Depa si inventa una parabola che si adagia morbidamente sotto l'incrocio. E' qui che Bonnie dalla panca sprona tutti, pur non credendoci lui stesso, dicendo "2 minuti, dai!".
I due minuti più belli del 2010. Prima Veron, come Pedrito nel Barça di Guardiola sbatte dentro il gol dell'insperato pari, inconsapevole tra l'altro ("pensavo di aver fatto il 5-4", confesserà poi). Poi, tra un assalto e l'altro, la linea maginot dei Pampero si abbassa, la Fayna rientrata affida la biglia al mancino di Adeba comandandogli di uccidere; Adeba tira, respinta del portiere, c'è ancora Pedrito, c'è la festa del mondo. Veron, Veron, Veron. La tripla che vale una vittoria, la tripla che vale il 6-5 nel recupero.

Lo sballo è di casa al BaggioII. Adeba si scalda e viene espulso, Diegao e Depa in difesa si immolano negli ultimi secondi rimasti, e quando Robi sventa l'ultima occasione è fatta, il televideo può già titolare "Radico 6 Real Pampero 5". E domani tutti da Russo in via Alunno, per incorniciare una serata che rimarrà nella storia.

martedì, febbraio 02, 2010

IL RADICO -PUMA ITALIA

Ridendo e scherzando son passati i giorni della merla. Nessuno ne ha parlato ma a pensarci con l'Elitel abbiamo pure giocato (la curling cup, visto il campo) il 29 gennaio. Con febbraio però, come da programma, si inizia a fare sul serio. Maglie nuove, maggiore impegno, responsabilità diffusa.
Le assenze di Easony, Borriello e Veron sono giustificate, passi pure Jens. Siamo comunque in otto, con l'opzione Cunctator in arrivo da un momento all'altro.
I Puma ci vedono non contati e ci temono. E fanno bene. Il buon inizio del Radico non è una bolla di sapone, la difesa difende, l'attacco attacca e il centrocampo centrocampa.
La scintilla che accende la miccia è un lancio di Al-Bohnnie per John Carew, al secolo la faina, che assiste in sospensione un Depa ghiotto di goal che non si fa scappare l'invito. 1-0 Radi, è qui la festa.
Il risultato piace, un senso di onnipotenza si impossessa del settebello in maglia nera. Soltanto un piccolo calo di concentrazione riporta in vita le speranze dei Puma (che fanno 4 gol) ma ancora la Fayette in versione assistman recupera un pallone alla Cambiasso e lo serve alla Rui Costa a un Depa indemoniato, che come il primo Depa della prima Nabor, infila di giustezza a fil di palo. Doppia coppia.
L'intervallo smorza i toni e la ripresa è infatti più pumesca che radicale, anche se due interventi difensivi del miniJohn Carew mettono in chiaro le gerarchie di potere. Poi è ancora Markus DepAllback a siglare, urlando al mondo intero: "media di 3 gol a partita con la nuova maglia!".
Come se non bastasse, l'arbitro palesemente socio dei Pumas peruviani ha un impeto di compassione per la succursale italiana e concede un rigore: in porta però c'è Julio Cesar contro Ronaldinho. Stesso angolo, stesso esito. Robi neutralizza e spiega: un mancino con poca rincorsa non incrocia mai.
FestaRadico si completa con gli arrivi della Cuncta, che inaugura la sua numero 11 (un Klaas Jan difensivo) e del Sire, in versione motivatore a giochi fatti.
Il postpartita negli spogliatoi vede tutti uniti sul fronte Coppa Primavera: la si fa e la si vince. Opinione comune e mezzo gaudio anche sul discorso coppa Carnevale (non si fa) e prosciutto di Praga (costa troppo).
Appuntamento al 9 febbraio, ore ventuno. Chi la fa l'aspetti.

martedì, dicembre 01, 2009

IL RADICO - RED DEVIL 4-3

Voce del verbo godere:
io Radico
tu radichi
egli radica
noi radichiamo
voi radicate
essi rosicano

La goduria dopo il 4-3 sul Red Devil è estrema. Giocare senza portiere (Robi e Jens, fatevi un esame di coscienza) e trovare la fuerza per vincere è un'impresa gloriosa. Il modulo 1-3-2 col Cunctator capo della difesa fa sembrare il Radico uno squadrone, e quando Easony piazza la punta malefica dell'uno a zero la gioia prende il sopravvento. Rocky Diegoa para il parabile e incassa l'1-1 su punizione, senza troppe colpe (quelle se le terrà per il 2°) ma l'asse Easony-Veron funziona alla grandy e il Pavone riporta i conti in attivo. E' sul 2-1 che Diegao decide di svestire i panni di Rocky e indossare quelli di Super Mario, scelta discutibile. Su una punizione innocua come un pulcino bagnato, il Bros vede il funghetto che ti fa ingrandire al posto del pallone, e lo vuole cogliere col suo pugno alzato. Lo liscia e perde una vita. 2-2.

Il retroscena vede un Bonnie in versione gufo che prima della punizia dice a Diegao: "Se la vedi prendila!". Manco stesse parlando con Daredevil. La veronella però è calda e con un'azione alla Pato fulmina la difesa diavolina riportando in vantaggio le forze del bene. 3-2 e intervallo nostro.

Il secondo tempo riporta Diegao in mezzo al campo, guantoni a Veron (l'unico che fa i gol, sennò troppo facile vincere). E' un Diegao nervoso, che morde le caviglie e si chiama un giallo. La prima volta non arriva, ma lui lo brama e alla lunga lo ottiene. Pelly sbianca. Ancora non sa che a fine partita i gialli saranno 3.

La tracotanza del Red Devil però vale una sterzata all'immacolata classifica fair play, la vale eccome. Il secondo e il terzo cartellino, a Easony e al Cunctator, sono poi invenzioni arbitrali (forti sospetti su indicazioni della cupola) e questo brucia. La scottatura più grande viene però dal gol del 3-3, una marcia dell'islandese Svevo che mangia tre pedine e fa damone. Ecco che il Red Devil si mette in testa di dover vincere, mandando un po' in cagona il Radico.

Tutti sanno che a questo punto chi torna in vantaggio vince, e le occasioni sono da una parte e dall'altra: Macheda si reincarna nella Fayna, che uccella il difensore ma non uccide col tiro; Rooney si reincarna invece nel Depa che sbombazza da fuori area ma non va oltre il traversa-riga. Dall'altra parte, Chirico sciupa un'occasione d'oro (miracolo coi piedi di Veron!) e poche azioni dopo un'azione Devil sfuma per volontà divina. Il finale è nel segno della Cuncta: prima va vicinissimo al gol vittoria con parata del portiere che non sa manco lui come. Il volo last minute per il Paradiso però non lo perde: stavolta è il loro portiere che esce alla Super Mario, pressato da un Depa provvidenziale, e la Cuncta, come Savicevic al Barcellona, inventa una palombella che entra nella storia. 4-3, Devil battuti, al diavolo i tre ammoniti. E' festa Radico.

giovedì, novembre 26, 2009

IL RADICO - PEONES 3-6

Spettacolo al Baggio2. La partita tra Radico e Peones in contemporanea con i secondi tempi di sette partite di Champions regala un solo gol in meno della sommatoria reti segnate a San Siro, Monaco, Madrid, Manchester, Bordeaux, Porto e Nicosia.

Radico senza il Sire, stregato dall'astragalo come risaputo, e forfaittizzato anche dal Depa, Miki, Robi e Jens. In porta si rivede Rocky Diegoa che si mette in mostra con il suo inconfondibile stile confezionando anche belle parate da navigato pallavolista.

Andiamo sotto di tre gol, come a Cimiano col Real Pampero. Segue un moto d'orgoglio che ci riporta sul 2-3 (Isoni-Veron), risultato su cui si va all'intervallo, proprio come a Cimiano.

Da segnalare prima della pausa un traversoide di Adeba e il brivido per il Cunctator vittima di un colpo della strega al ginocchio che per fortuna si rivela passeggero. Si riprende a giocare con Diegoa che passa i guantoni a Preud'homme e inutile dire chi va a segno: semplicemente "come a Cimiano".

I Peones fanno anche il 5-2, e il Radico inizia a giocare. Come tradizione, nelle notti col portiere volante, la fainaccia colpisce a rete. 5-3, e in allegato due perle sulla fascia sinistra che valgono il prezzo del biglietto. Finisce 6-3 ma con segnali di ripresa che smentiscono le gravi affermazioni di Sportland.

mercoledì, novembre 18, 2009

COMASINA - IL RADICO 5-0

Cinque, forse sei. Ma potevano essere nove, forse dieci. Al Quanta Village si salva Robi, che riapre il discorso ballottaggio con Jens. Come tutte le squadre che si rispettino, il problema dell'abbondanza scuote un Radico ancora a 3 punti, un Radico che però ha chiari i suoi obiettivi. Uno è non arrivare ultimi, l'onore va salvato. L'altro è il grande progetto che fa sì che l'armonia regni ancora in uno spogliatoio bastonato da infortuni, rumors, thé verdi che si rivelano thé perdi, ma soprattutto sconfitte.

Una dietro l'altra, come formiche rosse, le sconfitte minano la salute di chi è abituato a vincere. Embé? qual è il problema? noi le mettiamo in fila, disciplinatamente.

sabato, novembre 14, 2009

REAL PAMPERO - IL RADICO 8-4


Etrallallerotrallallà. Non sarà un 8-4 a scomporci. Non sarà un urlatore da panchina a demotivare il nostro Jens, che per giocare a Cimiano col Radico ha attraversato le città di Bochum, Bottrop, Dortmund, Duisburg, Essen, Gelsenkirchen, Hagen, Hamm, Herne, Mülheim an der Ruhr e Oberhausen, senza godere della fitta rete autostradale e ferroviaria che le interconnette.
Dopo tanta strada, subire tre gol in cinque minuti non fa notizia. La notizia la sfioriamo quando sul 2-3 fermiamo la digestione dell'abbacchio ai Pampero's, che per l'occasione diventano Pampers, da quanto se la fanno sotto all'idea di essere rimontati. Ma noi siamo buoni, o meglio, le rimonte ce le teniamo per i playoff. Per ora ci accontentiamo di intingere l'esordio di Isoni con gol, come accadde con Adeba. E se isoni son desideri, a marzo qualcuno si ricrederà su questo Radico smarrito.

giovedì, novembre 05, 2009

4^ GIORNATA: IL RADICO - PUMA ITALIA 2-6


SiR.I.P.

Si riassume così, con un commento lapidario, la serataccia del Radico bastonato in casa dai Puma Italia. Risultato ingannevole, i Puma allungano solo dopo l'infortunio del Sire (caviglia ridotta come un limone di Amalfi), perché sanno anche loro che il primo tempo finito 3-2 apriva orizzonti felici a un Radico apparso in buona condizione. Il branco a disposizione di Bonnie - in collegamento con Provenzali dal fischio d'inizio a quello finale (di Kiev) - è più forte di tutte le sfighe che riducono la rosa a sette petali, cunctati: assenze ingiustificate di ogni tipo, dall'influenza Saurina al febbrone del Depa, per non parlare di Veron ospite da Natalie Imbruglia, il semitendinoso di Adeba, gli adduttori del Puma, il Ballero perennemente a Venezia... e lo stesso Bonnie coi punti di sutura, visto che è stato operato (pausa svenimento).

Robi si sacrifica e gioca, facendo slittare l'appuntamento della laif, esempio per la squadra. Il karma lo premia e finisce che para pure bene. Forse aiutato dal nuovo modulo inventato da Diegao: un'intuizione ispirata dal discorso tattico fainesco negli spogliatoi. Modulo che a questo punto verrà confermato per le prossime 14 partite.

Ma la serata è rotta dal crack che ci porta via il Sire, per almeno 3 mesi, facendo una media dei tempi di recupero diagnosticati da Sauro, Robi, Depa e Silvio Garattini. Il Sire, l'Onnipotente che diventa vulnerabile, che festeggia S. Carlo in extremis entrando al S. Carlo a venti minuti dalla mezzanotte. Soffre, ha freddo, ha fame: cose mai viste. Addirittura viene mummificato da ginocchio a piede, quale sfregio.

Ma il Radico ti attende, Sirenetto prelibato, dovessi tornare anche vecchio e stempiato. O Siric, nostro monumento in carne ed ossa, rigenerati prontamente e riportaci nell'alto dei cieli di Sportland!

giovedì, ottobre 29, 2009

3^ GIORNATA: ELITEL - IL RADICO 4-0

Sportland Channel inquisisce la Fayna. L'appello dei tifosi: "Datti al tennis!"

Tre punti in tre partite, come l'Inter in Champions. Quest'anno è dura, Mara&Antonio ci hanno messo in serie A e la profezia di Mister Kele comincia a rimbombare nelle nostre orecchie: saranno mazzeit.
Dopo il 9-3 di Cimiano con i campioni del 3S, che ci sta pure perdere, al Bettinelli è l'Elitel a darci una bella lezione. Pesa lo zero nei gol fatti, che a memoria si fa fatica a ricordare se sia mai successo. La squadra non gira, si gira invece il ginocchio di Robi, quello sì.

Il Sire in porta para, ma senza di lui l'attacco geme. Nessuno corre, l'età comincia a farsi sentire. Poche idee, pochi spunti, pochi passaggi, due tiri. Ci vuole una svolta.


L'ESEMPIO DEL GIORNO. La Pellese non si dà per vinta nemmeno sul 4-0

domenica, ottobre 18, 2009

TROVA LA PELLESE

Prova a scovare la Pellese nel marasma della presentazione dei campionati Sportland. Hai tempo fino alle 23:59 del 22 ottobre!

 

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