LA SQUADRA COLOR BERGOMI

mercoledì, febbraio 17, 2010

IL RADICO - COMASINA ?-4

Il Radico è una squadra fuerte. Mentalmente fuerte, perché tecnicamente e tatticamente siamo inferiori ai nostri avversari di serie A (ma comunque siamo fuerti anche in quello).
Ma ora abbiamo scoperto che, pur essendo inferiori, possiamo lottare e dare fastidio a tutti, come il Siena di Malesani.
Così è stato settimana scorsa contro i Pampero, così è stato ieri contro la Comasina.

La tattica iniziale è sempre la stessa: partire alla morte come fossimo ai supplementari e valesse il golden gol.
Questo significa andare sempre in vantaggio, perché gli avversari sono stupidi e non sanno cosa c'è dietro una squadra impantanata nelle zone bassissime della classi! C'è dietro astuzia e fair-play. Quel fair-play che gli arbitri (e pure Sportland) non ci vogliono riconoscere e per questo veniamo massacrati fisicamente dagli avversari. Calci, cazzotti, gomitate e insulti: questo è quello che subiamo settimanalmente.
E noi con cosa li fronteggiamo? Col fair-play e col dito di Pelly, rinominato il "fair-pelly".

Dunque, si va in vantaggio dopo nemmeno 10 secondi. Preciso, bello, forte e fortunato il destro di Veron, dopo che Bonnie ha seminato il panico nella difesa avversaria con una serie di finte e controfinte e doppi passi e dribbling e ziate che nemmeno J.Zanetti al primo anno della prima Inter del primo Massimo Moratti.

La difesa è innovativa, perché Sauro è in panchina a curare le chiavi degli spogliatoi e il blackberry di Veron; al suo posto, il Depa! Uno che fisicamente e tecnicamente potrebbe giocare anche in Premier. Che volete che sia, per lui, far parte di una difesa a 2 di una squadra di calcio a 7 a Sportland? Al fianco di Pelly, poi. Una passeggiata insomma.

Finché il Cunctator, Bonnie e Lafa corrono e pressano, la partita è nelle nostre mani.
Ma quando il vecchietto Cuncty sente strap (o frap?) alla schiena ed è costretto a uscire, inizia la caduta.
Tempo 5 secondi e la Comasina pareggia.

Diciamo che questo Radico, con un po' di allenamento, con il Sire e con delle motivazioni interessanti, potrebbe ambire al primo posto.
Ma non lo diciamo, dai. Lo pensiamo solamente! E' praticamente un'ammissione di consapevolezza, la nostra.

Il primo tempo si chiude in parità, con la Comasina che attacca ma senza fare mai paura: i loro schemi sono tutti nel sinistro di Maccarone, che comunque non riesce mai ad andare al tiro.. boh?!?

Nel secondo il Radico si scioglie (inteso come si squaglia) e il gol del sorpasso arriva inevitabile.
Però Veron è in formissima e, come nell'azione del primo gol, scarica una mina terrificante da centrocampo che il portiere fa in tempo solo a pensare "adesso mi tuf.." GOL! 2 a 2!!
Vabè, poi la Comasina trova il 3 a 2 e il 4 a 2, ma non è importante come quello che sta per accadere.

Mancano 2 minuti alla fine. Il Radico attacca e soffre, la Comasina difende e gode.
La gomitata che il loro numero - non ricordo quale - rifila alla dolcissima Pellese non viene sanzionata dal miglior arbitro di Sportland (ma veramente, senza ironia Mourinhana), e il docile Bonnie si scatena nel feroce Ibrabonnhimovic.
Il numero 13 bergomasco raccoglie palla fuori area, con uno scavetto elude l'intervento assassino del difensore avversario, stoppa di coscia e con un destro precisissimo e dolcissimo infila il portiere, ancora immobile: 3 a 4!!!

Siamo agli sgoccioli, mancano veramente pochi secondi, ma la rimonta è nell'aria.
E allora è il Depa che raccoglie una palla magica nell'area radichese, la fa strisciare verso il Cunctator che con classe infinitamente immensa pesca un omino nero che con il faccione dello Zio Bergomi stampato sul petto reclama palla solo soletto nell'area avversaria.
E' la Fayna, che a volo d'angelo si coordina per colpire in rovesciata come un cobra imbizzarrito come un cavallo dopato come Ben Johnson. E colpisce in perfetto stile Van Basteniano verso il palo lontano. La palla è rimbalzosa e precisa, ha preso il binario giusto per finire in fondo al sacco.
Ma il portiere avversario, con un attimo di anticipo, si butta disperatamente sulla sua sinistra e riesce a respingere lontano il pallone.

A fine partita si verrà a sapere che in realtà quel tuffo del portiere non era fine a intuire il fendente della Fayna, bensì era il tentativo di parata del secondo gol di Veron, nettamente in ritardo! Culo clamoroso!

Finale: Radico 3, Culosina 4

mercoledì, febbraio 10, 2010

IL RADICO - REAL PAMPERO 6-5

Era dalla seconda liceo che non facevamo un'ora di epica. Dovevano passare 12 anni per riprendere l'argomento? A quanto pare sì. Il Radico - Real Pampero, di scena martedì 9 febbraio 2010 alle ore 21 al BaggioII, riporta in vita gli eroi dell'antica Grecia. Cinquanta minuti più recupero di pathos, cinquanta minuti più recupero di botta di vita.

Il Pampero si ricorda il Radico di Cimiano, quello dell'esordio di Jens e Easony, quello spaesato e ridotto a pochi elementi. Diciamoci la verità, il Pampero fa un mix di ricordi e classifica e prepara il bavaglio per la grande abbuffata. Jesus Christ e soci pensavano di farsi un sol boccone di un Radi che però, pur senza i totem Siric-Cunctator, di recente ha studiato geometria solida e ha deciso di fare un cambiamento. Si è passato alle palle quadrate.

Confermato il modulo chic'èc'è, polmoni e cuore fanno il resto. La partenza mette subito in evidenza la voglia del Radi di dedicare la prestazione ai lungodegenti Cuncta e Easony. La gradevole sorpresa è che il primo gol lo facciamo noi: piedecaldo Veron sbuccia la difesa e inzacchera con la sua innata nonchalance. Ok, era successo anche contro i Puma di andare in vantaggio, ma questa volta l'aria puzzetta in maniera differente. Sarà una sensazione?

Intanto, pur giocandocela bene, i Pampers ci servono il classico uno-due che riporta il tabellino nelle tenebre. E' un Radi che sforna tante occasioni da gol, è questa la nota più felice, ma bastano due concessioni generose in difesa per andare all'intervallo sotto di uno.

A porte invertite, l'intenzione è anche quella di invertire il risultato. A concretizzare l'idea ci pensa Keidou Faynà, con una sassata dalla trequarti che incendia un formicaio che stava giusto giusto alla base del palo. Il 2-2 riporta il sorriso sulle nuove maglie nere del Radi che non molla.

Chi non firmerebbe per il pareggio, di questi tempi? Il Pampero però ci va giù pesante, tra una bottarella e l'altra costringe Sauro e la Fainella ad accucciarsi in panca, ammaccati. Il Radico resiste un po' ma poi subisce il 3-2. Sembra il classico copione di quest'anno, prevedibile, visto e rivisto.

Intanto Saurus rientra stringendo i denti per far rifiatare Veron, mentre il ristoratore del capanno si rende provvidenziale prestando alla vecchia Faina una bottiglia di acqua Rocchetta congelata. Con il gol del 4-2 il Real Pampero pensa di aver archiviato la pratica, ma una murgata del Depa la riapre riaccendendo le ultime speranze di pareggio. Neanche il tempo di godersi la riduzione del distacco e Robi da classico portiere africano cincischia facilitando il 5-3, praticamente il gol che chiude i conti di fine mese.

E invece no. Non siamo neanche a metà mese, e la cabeza del Depa si inventa una parabola che si adagia morbidamente sotto l'incrocio. E' qui che Bonnie dalla panca sprona tutti, pur non credendoci lui stesso, dicendo "2 minuti, dai!".
I due minuti più belli del 2010. Prima Veron, come Pedrito nel Barça di Guardiola sbatte dentro il gol dell'insperato pari, inconsapevole tra l'altro ("pensavo di aver fatto il 5-4", confesserà poi). Poi, tra un assalto e l'altro, la linea maginot dei Pampero si abbassa, la Fayna rientrata affida la biglia al mancino di Adeba comandandogli di uccidere; Adeba tira, respinta del portiere, c'è ancora Pedrito, c'è la festa del mondo. Veron, Veron, Veron. La tripla che vale una vittoria, la tripla che vale il 6-5 nel recupero.

Lo sballo è di casa al BaggioII. Adeba si scalda e viene espulso, Diegao e Depa in difesa si immolano negli ultimi secondi rimasti, e quando Robi sventa l'ultima occasione è fatta, il televideo può già titolare "Radico 6 Real Pampero 5". E domani tutti da Russo in via Alunno, per incorniciare una serata che rimarrà nella storia.

martedì, febbraio 02, 2010

IL RADICO -PUMA ITALIA

Ridendo e scherzando son passati i giorni della merla. Nessuno ne ha parlato ma a pensarci con l'Elitel abbiamo pure giocato (la curling cup, visto il campo) il 29 gennaio. Con febbraio però, come da programma, si inizia a fare sul serio. Maglie nuove, maggiore impegno, responsabilità diffusa.
Le assenze di Easony, Borriello e Veron sono giustificate, passi pure Jens. Siamo comunque in otto, con l'opzione Cunctator in arrivo da un momento all'altro.
I Puma ci vedono non contati e ci temono. E fanno bene. Il buon inizio del Radico non è una bolla di sapone, la difesa difende, l'attacco attacca e il centrocampo centrocampa.
La scintilla che accende la miccia è un lancio di Al-Bohnnie per John Carew, al secolo la faina, che assiste in sospensione un Depa ghiotto di goal che non si fa scappare l'invito. 1-0 Radi, è qui la festa.
Il risultato piace, un senso di onnipotenza si impossessa del settebello in maglia nera. Soltanto un piccolo calo di concentrazione riporta in vita le speranze dei Puma (che fanno 4 gol) ma ancora la Fayette in versione assistman recupera un pallone alla Cambiasso e lo serve alla Rui Costa a un Depa indemoniato, che come il primo Depa della prima Nabor, infila di giustezza a fil di palo. Doppia coppia.
L'intervallo smorza i toni e la ripresa è infatti più pumesca che radicale, anche se due interventi difensivi del miniJohn Carew mettono in chiaro le gerarchie di potere. Poi è ancora Markus DepAllback a siglare, urlando al mondo intero: "media di 3 gol a partita con la nuova maglia!".
Come se non bastasse, l'arbitro palesemente socio dei Pumas peruviani ha un impeto di compassione per la succursale italiana e concede un rigore: in porta però c'è Julio Cesar contro Ronaldinho. Stesso angolo, stesso esito. Robi neutralizza e spiega: un mancino con poca rincorsa non incrocia mai.
FestaRadico si completa con gli arrivi della Cuncta, che inaugura la sua numero 11 (un Klaas Jan difensivo) e del Sire, in versione motivatore a giochi fatti.
Il postpartita negli spogliatoi vede tutti uniti sul fronte Coppa Primavera: la si fa e la si vince. Opinione comune e mezzo gaudio anche sul discorso coppa Carnevale (non si fa) e prosciutto di Praga (costa troppo).
Appuntamento al 9 febbraio, ore ventuno. Chi la fa l'aspetti.

 

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