LA SQUADRA COLOR BERGOMI

martedì, febbraio 02, 2010

IL RADICO -PUMA ITALIA

Ridendo e scherzando son passati i giorni della merla. Nessuno ne ha parlato ma a pensarci con l'Elitel abbiamo pure giocato (la curling cup, visto il campo) il 29 gennaio. Con febbraio però, come da programma, si inizia a fare sul serio. Maglie nuove, maggiore impegno, responsabilità diffusa.
Le assenze di Easony, Borriello e Veron sono giustificate, passi pure Jens. Siamo comunque in otto, con l'opzione Cunctator in arrivo da un momento all'altro.
I Puma ci vedono non contati e ci temono. E fanno bene. Il buon inizio del Radico non è una bolla di sapone, la difesa difende, l'attacco attacca e il centrocampo centrocampa.
La scintilla che accende la miccia è un lancio di Al-Bohnnie per John Carew, al secolo la faina, che assiste in sospensione un Depa ghiotto di goal che non si fa scappare l'invito. 1-0 Radi, è qui la festa.
Il risultato piace, un senso di onnipotenza si impossessa del settebello in maglia nera. Soltanto un piccolo calo di concentrazione riporta in vita le speranze dei Puma (che fanno 4 gol) ma ancora la Fayette in versione assistman recupera un pallone alla Cambiasso e lo serve alla Rui Costa a un Depa indemoniato, che come il primo Depa della prima Nabor, infila di giustezza a fil di palo. Doppia coppia.
L'intervallo smorza i toni e la ripresa è infatti più pumesca che radicale, anche se due interventi difensivi del miniJohn Carew mettono in chiaro le gerarchie di potere. Poi è ancora Markus DepAllback a siglare, urlando al mondo intero: "media di 3 gol a partita con la nuova maglia!".
Come se non bastasse, l'arbitro palesemente socio dei Pumas peruviani ha un impeto di compassione per la succursale italiana e concede un rigore: in porta però c'è Julio Cesar contro Ronaldinho. Stesso angolo, stesso esito. Robi neutralizza e spiega: un mancino con poca rincorsa non incrocia mai.
FestaRadico si completa con gli arrivi della Cuncta, che inaugura la sua numero 11 (un Klaas Jan difensivo) e del Sire, in versione motivatore a giochi fatti.
Il postpartita negli spogliatoi vede tutti uniti sul fronte Coppa Primavera: la si fa e la si vince. Opinione comune e mezzo gaudio anche sul discorso coppa Carnevale (non si fa) e prosciutto di Praga (costa troppo).
Appuntamento al 9 febbraio, ore ventuno. Chi la fa l'aspetti.

1 Comments:

Blogger Depa said...

bazinga

3/2/10 11:13 PM

 

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