LA SQUADRA COLOR BERGOMI

giovedì, novembre 26, 2009

IL RADICO - PEONES 3-6

Spettacolo al Baggio2. La partita tra Radico e Peones in contemporanea con i secondi tempi di sette partite di Champions regala un solo gol in meno della sommatoria reti segnate a San Siro, Monaco, Madrid, Manchester, Bordeaux, Porto e Nicosia.

Radico senza il Sire, stregato dall'astragalo come risaputo, e forfaittizzato anche dal Depa, Miki, Robi e Jens. In porta si rivede Rocky Diegoa che si mette in mostra con il suo inconfondibile stile confezionando anche belle parate da navigato pallavolista.

Andiamo sotto di tre gol, come a Cimiano col Real Pampero. Segue un moto d'orgoglio che ci riporta sul 2-3 (Isoni-Veron), risultato su cui si va all'intervallo, proprio come a Cimiano.

Da segnalare prima della pausa un traversoide di Adeba e il brivido per il Cunctator vittima di un colpo della strega al ginocchio che per fortuna si rivela passeggero. Si riprende a giocare con Diegoa che passa i guantoni a Preud'homme e inutile dire chi va a segno: semplicemente "come a Cimiano".

I Peones fanno anche il 5-2, e il Radico inizia a giocare. Come tradizione, nelle notti col portiere volante, la fainaccia colpisce a rete. 5-3, e in allegato due perle sulla fascia sinistra che valgono il prezzo del biglietto. Finisce 6-3 ma con segnali di ripresa che smentiscono le gravi affermazioni di Sportland.

mercoledì, novembre 18, 2009

COMASINA - IL RADICO 5-0

Cinque, forse sei. Ma potevano essere nove, forse dieci. Al Quanta Village si salva Robi, che riapre il discorso ballottaggio con Jens. Come tutte le squadre che si rispettino, il problema dell'abbondanza scuote un Radico ancora a 3 punti, un Radico che però ha chiari i suoi obiettivi. Uno è non arrivare ultimi, l'onore va salvato. L'altro è il grande progetto che fa sì che l'armonia regni ancora in uno spogliatoio bastonato da infortuni, rumors, thé verdi che si rivelano thé perdi, ma soprattutto sconfitte.

Una dietro l'altra, come formiche rosse, le sconfitte minano la salute di chi è abituato a vincere. Embé? qual è il problema? noi le mettiamo in fila, disciplinatamente.

sabato, novembre 14, 2009

REAL PAMPERO - IL RADICO 8-4


Etrallallerotrallallà. Non sarà un 8-4 a scomporci. Non sarà un urlatore da panchina a demotivare il nostro Jens, che per giocare a Cimiano col Radico ha attraversato le città di Bochum, Bottrop, Dortmund, Duisburg, Essen, Gelsenkirchen, Hagen, Hamm, Herne, Mülheim an der Ruhr e Oberhausen, senza godere della fitta rete autostradale e ferroviaria che le interconnette.
Dopo tanta strada, subire tre gol in cinque minuti non fa notizia. La notizia la sfioriamo quando sul 2-3 fermiamo la digestione dell'abbacchio ai Pampero's, che per l'occasione diventano Pampers, da quanto se la fanno sotto all'idea di essere rimontati. Ma noi siamo buoni, o meglio, le rimonte ce le teniamo per i playoff. Per ora ci accontentiamo di intingere l'esordio di Isoni con gol, come accadde con Adeba. E se isoni son desideri, a marzo qualcuno si ricrederà su questo Radico smarrito.

giovedì, novembre 05, 2009

4^ GIORNATA: IL RADICO - PUMA ITALIA 2-6


SiR.I.P.

Si riassume così, con un commento lapidario, la serataccia del Radico bastonato in casa dai Puma Italia. Risultato ingannevole, i Puma allungano solo dopo l'infortunio del Sire (caviglia ridotta come un limone di Amalfi), perché sanno anche loro che il primo tempo finito 3-2 apriva orizzonti felici a un Radico apparso in buona condizione. Il branco a disposizione di Bonnie - in collegamento con Provenzali dal fischio d'inizio a quello finale (di Kiev) - è più forte di tutte le sfighe che riducono la rosa a sette petali, cunctati: assenze ingiustificate di ogni tipo, dall'influenza Saurina al febbrone del Depa, per non parlare di Veron ospite da Natalie Imbruglia, il semitendinoso di Adeba, gli adduttori del Puma, il Ballero perennemente a Venezia... e lo stesso Bonnie coi punti di sutura, visto che è stato operato (pausa svenimento).

Robi si sacrifica e gioca, facendo slittare l'appuntamento della laif, esempio per la squadra. Il karma lo premia e finisce che para pure bene. Forse aiutato dal nuovo modulo inventato da Diegao: un'intuizione ispirata dal discorso tattico fainesco negli spogliatoi. Modulo che a questo punto verrà confermato per le prossime 14 partite.

Ma la serata è rotta dal crack che ci porta via il Sire, per almeno 3 mesi, facendo una media dei tempi di recupero diagnosticati da Sauro, Robi, Depa e Silvio Garattini. Il Sire, l'Onnipotente che diventa vulnerabile, che festeggia S. Carlo in extremis entrando al S. Carlo a venti minuti dalla mezzanotte. Soffre, ha freddo, ha fame: cose mai viste. Addirittura viene mummificato da ginocchio a piede, quale sfregio.

Ma il Radico ti attende, Sirenetto prelibato, dovessi tornare anche vecchio e stempiato. O Siric, nostro monumento in carne ed ossa, rigenerati prontamente e riportaci nell'alto dei cieli di Sportland!

 

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