CHAMPIONS: STUDIO GPR - IL RADICO 2-2
Pareggiare per passare. Vincere bene per passare da primi. Erano questi i propositi del Radico per non mancare all'appuntamento di venerdì 2 ottobre con la semifinale della Champions. Insomma, vietato perdere.
Il forfait di Maigol riduce a tre il numero di riserve, ma preoccupano le condizioni di una Cuncta che grida vendetta ai treni diretti a Lourdes. Il settebello di partenza vede quindi Robbie in porta (rientrato l'allarme spalla), il PelleSauro in difesa, Fay, Veron, Diegao e Depa. Primo tempo da copertina, sembra di vedere l'Italia under20 all'opera.
Nel secondo tempo qualcosa cambia. La premiata ditta Pelly-Robbie rifiuta l'uomo sul palo (o meglio, la Fayna) e la punizia termina proprio lì. E meno male. La partita prende infatti una piega che neanche dalla parrucchiera più amante del calcio spettacolo. Perché come da copione, quando il Radi si sente punto reagisce. Trapattoni lascia il posto a Terim: tenacia, voglia, cuore.
Il gol del pari sarebbe sui piedi della Fayna se l'arbitro non la privasse di una regola del vantaggio enorme, regola che viene poi applicata sull'azione che porta a due i gol dello Studio GPR, che si illude di aver studiato bene. Quando il professore però è Diegao, mai chiudere la pratica finché non ti mette il voto sul registro.
La rabbia del "grintoso Diego Aversa" emerge come il sale dai pomodori al sole. Il suo inserimento alla Perrotta, come lo definirà Bonnie, mette il pepe al culo degli archiviapraticheancoranonarchiviate. Due a uno, entra anche la Cuncta, prova un tacco a centrocampo e un sinistro che va fuori a cui segue rimprovero. Il Radi però c'è, la Fayna roventa per chi non si accontenta, Sauro spara alto, il Sire fa le prove del gol.
A 7 dalla fine giustizia è fatta. Sirescu trova il primo gol stagionale, un gol pesantissimo. Col pareggio la classifica vede Radico a 5, Lobotic a 4 (ma per tutti a 7, di lì a poco avrebbero battuto i Mascoba), e Gpr a 4. Gli ultimi 420 secondi passano come passano i treni per Tozeur. Lenti, ma passano.
E il 2 ottobre si scende in campo per la semifinale.
Il forfait di Maigol riduce a tre il numero di riserve, ma preoccupano le condizioni di una Cuncta che grida vendetta ai treni diretti a Lourdes. Il settebello di partenza vede quindi Robbie in porta (rientrato l'allarme spalla), il PelleSauro in difesa, Fay, Veron, Diegao e Depa. Primo tempo da copertina, sembra di vedere l'Italia under20 all'opera.
Nel secondo tempo qualcosa cambia. La premiata ditta Pelly-Robbie rifiuta l'uomo sul palo (o meglio, la Fayna) e la punizia termina proprio lì. E meno male. La partita prende infatti una piega che neanche dalla parrucchiera più amante del calcio spettacolo. Perché come da copione, quando il Radi si sente punto reagisce. Trapattoni lascia il posto a Terim: tenacia, voglia, cuore.
Il gol del pari sarebbe sui piedi della Fayna se l'arbitro non la privasse di una regola del vantaggio enorme, regola che viene poi applicata sull'azione che porta a due i gol dello Studio GPR, che si illude di aver studiato bene. Quando il professore però è Diegao, mai chiudere la pratica finché non ti mette il voto sul registro.
La rabbia del "grintoso Diego Aversa" emerge come il sale dai pomodori al sole. Il suo inserimento alla Perrotta, come lo definirà Bonnie, mette il pepe al culo degli archiviapraticheancoranonarchiviate. Due a uno, entra anche la Cuncta, prova un tacco a centrocampo e un sinistro che va fuori a cui segue rimprovero. Il Radi però c'è, la Fayna roventa per chi non si accontenta, Sauro spara alto, il Sire fa le prove del gol.
A 7 dalla fine giustizia è fatta. Sirescu trova il primo gol stagionale, un gol pesantissimo. Col pareggio la classifica vede Radico a 5, Lobotic a 4 (ma per tutti a 7, di lì a poco avrebbero battuto i Mascoba), e Gpr a 4. Gli ultimi 420 secondi passano come passano i treni per Tozeur. Lenti, ma passano.
E il 2 ottobre si scende in campo per la semifinale.