LA SQUADRA COLOR BERGOMI

giovedì, giugno 11, 2009

IL RADICO - BAR TAB LA GIADA 4-4


11 giugno 2009. Quello che era un sospetto diventa una scomoda verità: siamo invincibili.
Potrebbe sembrare arrogante, ma detto dopo una partita col Cunctator sugli spalti a farsi mungere dalle zanzare e Adebartol in Molys impegnato in maratone di grigliate di pesce no-stop, allora la sentenza è giustificata.
I Bar Tab La Giada sono la squadra più fisica del girone. Il meno piazzato è per lo meno un torello, ma quello che li frega è che il più zio di loro è meno zio del meno zio del Radico.
Quello che frega il Radico invece è che quando scende in campo con gli occhi del coniglio non c'è soluzione. Dopo 35 secondi Siriglio viene bucato. La palla argentata non lo aiuta, ma chi conosce Siry versione Daredevil sa che non è quello. Tutto sta nel coniglio. Fondamentale nel ping-pong, ma letale nel futbol.

Dura un po' questo coniglio, e non si insedia solo nel Sire. Trova rifugio, per i minuti iniziali, anche negli altri sei designati a partire. L'attesissimo Semo, caricato di un peso immane di responsabilità, sembra accusare la pressione e le parole di Veron rimbombano nella cava di via Olivieri: "Sbaglia una partita su venti". Il Bar Tab fa il 2-0 e i più scettici cominciano a pensare che il sosia di Arnautovic, eletto a Salvatore della patria, sia reduce da 19 partite formidabili di fila.

Ma. C'è un ma. Come i campioni con la F maiuscola, leggi fenomeni, alla dormitina di studio, al soporifero impatto fanno seguire la zampata letale. Torsione di testa leggendaria: Amauri, Cristiano Ronaldo e persino Oliver Bierhoff applaudono dall'alto dei cieli. FortisSemo. Si presenta così al Radico, doveva solo carburare, e i dieci minuti che lo separano dalla testata trionfale vanno nel dimenticatoio del mondo.

1-2 è fiducia, 1-2 è crederci. Il Radico cambia atteggiamento, la tigre scaccia il coniglio. Sono i tabaccai, adesso, a trovarsi spalle al muro. Si difendono, accusano la ritrovata motivazione di un Radi forte, pieno di sè.
Punizione. "Tira Adebartol", como dice la cancion. Ma Adeba non c'è, e la "maledetta" va a farsi benedire. C'è però Arnautovic, con la benedizione del Pavone di Arenzano: "lui ha la minnella", ci aveva detto.
A questo punto, se al posto di Sportland Channel ci fossero state le telecamere di Bim Bum Bam per la serie di BatRoberto, il fumetto da usare sarebbe stato SKATAWOOOOSH!

La traversa sta ancora tremando. Una sleppa paurosa fonde il metallo della porta e brucia l'erba sintetica bianca della riga. Ma non è gol. In più, beffa delle beffe, sul contropiede che ci vede tutti ancora a bocca aperta, loro fanno il 3-1.
Ma non è serata per deprimersi. Il coniglio ormai è scacciato e l'unico esemplare ammesso è quello da far uscire dal cilindro. C'è un'urgenza? Ghe pense Pelly. Il siluro a gamba dritta, la sua specialità, rompe la serranda del Bar Tabacchi. Gioia estrema, esultanza in faccia all'avversario che risponde in lingua talebana, mimando la decapitazione.

L'arbitro della Demos avrebbe espulso Pelly per sfrontatezza, o forse il Cunctator per fallo di presenza a bordocampo. "Trapattoni in giù" invece mantiene un'apparente imparzialità che consente di andare a bere il Gaytorade sul 3-2.
Nel frattempo i Bar Tab denunciano alla polizia il furto di un pallone e le forze dell'ordine si precipitano sul luogo del misfatto. Giusto in tempo per vedersi un secondo tempo da favola, per di più da posizione privilegiata: dietro la porta dei colleghi.
Quella porta verrà battezzata due volte: nell'occasione del 3-3, quando Pelly si incarica di una punizza che non può essere trattenuta dal portiere e allora Semo la sbatte dentro, avvisando Ambryco.

Poi succede l'ineffabile: Veron visualizza nella sua mente i pavoni di Arenzano e, ispirato dalla loro grazia, dà forma a un'azione personale sconvolgente. Come Nicola Berti contro il Bayern Monaco, ma più sinuoso. Un po' Weah e un po' Messi, sfugge a tutti in velocità, ha il tempo di lamentarsi per un fallo in area, si accorge che non gli verrà mai dato il rigore e allora scarta il portiere e da un angolo di 180° riesce pure a fare centro. Sulla riga di porta c'è il tocco della sicurezza del suo gemello del gol ma per gli annali questa perla sarà denominata "la Ruota del Pavone".

4-3, rimonta, e che rimonta. La partita sarebbe dovuta finire lì, e le fasi finali sarebbero state una dolce realtà. Invece il Sire, macchiato dai gol nell'avvio, è pure sfortunato nel finale: il suo guanto arriva sul tiro ma non quanto basta per evitare il palo-gol. Sembra la sua serata no, ma negli ultimi cinque minuti si riprende la sua reputazione. La schiaffeggia, poi la sculaccia, infine la incorona. Divino su una punizione regalata con tanto di carta da pacchi persiana: un rigore praticamente, e lui si spezza le dita per scacciarla fuori dai pali. Poi ancora protagonista, in due occasioni che sono gol se non hai la S di Sire sul petto.
E che debba finire 4-4 lo dice anche Bonnie, che letteralmente si immola impedendo un quinto gol già scritto sul taccuino dell'arbitro. Quattro a quattro. Come contro la Stella Rosa, ma non facciamo paragoni.

Ora la classifica ci tiene sulle spine. Se vogliamo i playoff dobbiamo sudarceli. Intanto archiviamo il Bar Tabacchi: ora si va in Trattoria.

2 Comments:

Anonymous la bella civola said...

babbabia che emozioni.
meglio di italia-all blacks.
cunctator, hai fatto bene a non perdertela.

11/6/09 10:48 AM

 
Anonymous Pavone di Arenzano said...

Tutto merito del Depa che fa la ruota nella foto!

11/6/09 11:48 AM

 

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