LA SQUADRA COLOR BERGOMI

martedì, maggio 19, 2009

IL RADICO - ECOLAB MAGIC 7-3

La favola di Rocky Diegoa.



Radico-Ecolab inizia tre giorni prima della data scritta sul calendario. Inizia quando il Sire, bloccato dall'Ikea, deve dare il forfait più temuto dai discepoli dello Zio. Tre giorni di mail, messaggi, chiamate. La ricerca del portiere, la speranza del tesseramento lampo (l'ennesimo), le danze della pioggia: si cercava il miracolo all'esterno, quando il miracolo era in casa.
Ce l'avevamo nello spogliatoio, ma l'avevamo sempre chiamato Diegao. Venerdì 15 maggio, invece, nasce Rocky Diegoa.

E l'Ecolab fa la parte dei soldati nazisti. Perché è quando c'è bisogno di tirare fuori forze extra che il Radico si esprime al meglio. Quando gioca con l'handicap, la cinquecento diventa carro armato.
I nove convocati sanno bene cosa devono fare: difendere la porta con unghie e denti, attaccare gli spazi con unghie e denti, fare gol con unghie e denti.
Graffiare e mordere, insomma. E i ragazzi lo fanno da subito, per fare la scorta di gol prima di capire se Diegao sia una roccia o uno spaventapasseri. Tattica che si rivela vincente.

I primi tre gol sono nel segno della D. Depa-depa e Adeba-deba. Doppio Depa di giustezza e Adebartol di punizza, la sua specialità. E nel frattempo prende forma anche la D di Diegoa: una punizione al veleno sventata di riflesso, un rigore in movimento parato con il piede, alla Preud'homme.

Scatta l'ora della Fayna, che ancora non sa che di lì a poco si materializzerà la notte più bella del suo 2009. Il tepore di maggio gli è congeniale, il rigido inverno è un lontano ricordo. Ma anche Gianni Rivera lo sarebbe, se la Fayna non lo riportasse in vita riproponendo il suo magico gol alla Germania prendendo in controtempo difesa e portiere avversario.

Si va all'intervallo sul 4-2, perché Preud'homme non può prenderle tutte e qualcosa gli scappa. Lo scarto è troppo piccolo per poter stare tranquilli, ma l'atteggiamento è quello giusto. Anche nel secondo tempo infatti la concentrazione non cala, il PelleSauro regge bene e Rocky Diegoa regala altri brividi brevettando la parata in tre tempi che poi sbatte sul palo e va fuori.

Quando Bonnie guadagna un rigore (dopo 2 negati alla Fajinji e VeronVeron), il 5-2 è cosa fatta: dal dischetto Adebartol non può sbagliare e infatti sgretola senza pensarci due volte i sogni dell'Ecolab. O forse no? perché proprio l'azione dopo il gol che doveva essere della sicurezza, il vantaggio torna ad essere di 2. La punizione per un minimo calo di concentrazione.

E allora si torna operai, per costruire una vittoria che passerebbe alla storia come quella in sei contro sette inflitta ai finanzieri. Concentrazione e umiltà, corsa e devozione. A dare l'esempio è ancora il resuscitato Golden Boy. La Fayna prende sulle spalle il Radico e chiude i conti prima da corner (con l'aiuto del portiere) e poi scrivendo un'altra pagina di storia con una rove rovente che strappa applausi anche al pubblico nemico.

Il Radico ritrova fiducia e voglia di vivere. Ma non c'è tempo per farsi gli applausi, che già arrivano i Lobotic: gli eroi del venerdì devono ripetersi di martedì.

 

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